Inaugurazione Casa di Eracle
Si è tenuta stamattina l’inaugurazione della casa di Eracle, il bene confiscato che accoglierà i genitori dei bambini in cura al reparto di neonatologia del Gom. Presente il sindaco Falcomatà e i rappresentanti dell’associazione cui il Comune ha destinato l’utilizzo dell’immobile confiscato.
L’inaugurazione della “casa di Eracle”
Oggi 17 novembre, Giornata Mondiale della Prematurità, si è svolta l’inaugurazione della Casa di Eracle, un immobile confiscato alla criminalità che potrà ospitare fino a tre famiglie contemporaneamente. L’associazione per la Neonatologia, operante all’interno del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria, si pone l’obiettivo di promuovere e migliorare l’assistenza del neonato a rischio, prematuro o con patologie particolari, che necessita di un ricovero ospedaliero sin dai primi giorni di vita.
Un servizio importantissimo, a due passi dall’ospedale reggino (la Casa di Eracle si trova in via Rausei), che implementa e rafforza la rete messa in piedi in questi anni dall’associazione per la Neonatologia e che si aggiunge, peraltro, alla stanza di Eracle già da tempo operativa all’ottavo piano del Grande Ospedale Metropolitano. Il taglio del nastro si è svolto alla presenza, tra gli altri, del Sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, dell’assessore comunale alle Finanze, Irene Calabrò, della consigliera comunale e già delegata al settore Beni confiscati, Nancy Iachino, del presidente di Eracle, Arturo Callegari e della Direttrice ff dell’Unità Operativa Complessa di Neonatologia, Tin e Nido del GOM, Isabella Mondello.
Calligari: “Un sogno lungo dieci anni”
Il presidente dell’associazione Calligari , durante l’inaugurazione, lo ha definito un sogno lungo dieci anni :
“In questi dieci anni abbiamo realizzato tanti importanti obiettivi, ma oggi, davvero, possiamo parlare di un sogno che si realizza. Un sogno che nasce da lontano e che oggi con la Casa di Eracle offre alle nostre famiglie un presidio accogliente e un luogo dove non solo le famiglie provenienti dalla provincia o da altre città potranno trascorrere, senza aggravio di costi il periodo di ricovero del proprio bambino, ma potranno vedere concretamente riconosciuto quanto sancito dalla Carta dei Diritti del nato prematuro”.